PILATES REFORMER
La rivoluzione dell’allenamento con le macchine del Pilates
“Dopo dieci sedute sentirai la differenza, dopo venti vedrai la differenza, dopo trenta avrai un corpo completamente nuovo” J.H. Pilates
La rivoluzione dell’allenamento con le macchine del Pilates
“Dopo dieci sedute sentirai la differenza, dopo venti vedrai la differenza, dopo trenta avrai un corpo completamente nuovo” J.H. Pilates
E’ UN ALLENAMENTO COMPLETO
La maggior parte del lavoro che si svolge durante una seduta di Pilates Reformer mira principalmente a sviluppare la forza e la tonicità del core o “Power House”: “Tutto passa per il centro” sosteneva lo stesso Pilates: l’addome è il punto in cui si genera la spinta necessaria al compimento di ogni esercizio, ma l’utilizzo dei macchinari permette un rafforzamento migliore e più veloce anche degli altri distretti muscolari.
ALLENAMENTO AD ALTA INTENSITÀ E A BASSO IMPATTO
Grazie ai macchinari si lavora senza sollecitazioni a carico delle articolazioni e della colonna vertebrale, liberando la muscolatura e rieducandola con movimenti più controllati e fluidi. Si hanno così benefici in termini di potenziamento profondo della muscolatura, ricondizionamento della postura, maggiore tono e definizione muscolare, senza appunto l’aumento spropositato del suo volume.
PERFETTO COME SUPPORTO ALLA PREPARAZIONE SPORTIVA
I macchinari guidano nell’esecuzione degli esercizi, in cui verranno coinvolti i gruppi muscolari che siintende potenziare, lavorando in modo specifico su di essi. Allena la forza attraverso contrazioni muscolari sia concentriche che eccentriche, ovvero la chiave per ottenere una muscolatura tonica ed elastica invece che tonica ma corta e contratta.
AUMENTA LA FORZA MUSCOLARE
Lavorando principalmente sulla resistenza a contrasto della forza immessa dalle molle, la difficoltà aumenta rispetto ad un lavoro a corpo libero e di conseguenza si potenzia la forza muscolare senza il rischio di movimenti non guidati e non controllati.
MIGLIORA LA POSTURA E ALLEVIA IL MAL DI SCHIENA
Il Pilates lavora sui muscoli profondi, responsabili della postura. E’ un accurato lavoro sulla zona del tronco, mirato al rafforzamento della cintura addominale, dei muscoli adduttori, lombari e dei glutei. Questo lavoro così mirato e complesso regala importanti miglioramenti all’allineamento della colonna vertebrale, alla sua maggiore elasticità e mobilità determinando spesso la risoluzione di lombalgie acute e croniche e contribuendo al riequilibrio generale del Sistema Tonico Posturale.
STIMOLA LA CONCENTRAZIONE E LA RESISTENZA
Lavorando sulla respirazione, il Pilates aiuta a rafforzare il proprio equilibrio riscoprendo il baricentro: si otterrà così una maggiore capacità di coordinamento fisico ma anche mentale. I movimenti sono lenti, svolti con grande concentrazione, di modo che l’attività fisica favorisca anche una presa di maggior consapevolezza del proprio corpo, ampliando il margine di resistenza allo sforzo fisico.
MIGLIORA LA FLESSIBILITÀ
I macchinari possono essere utili ad alleviare i dolori articolari, aumentare la propria forza fisica, senza caricare eccessivamente le articolazioni e mantenendo l’inclinazione corretta del corpo. Sono utili per aumentare il range di movimento delle articolazioni e la capacità di allungamento delle fibre muscolari, dando quindi un importante contributo alla flessibilità del corpo.
CONTRIBUISCE A PERDERE PESO
Migliora la simmetria corporea e l ‘equilibrio funzionale, appiattisce il ventre, tonifica i glutei, allunga i muscoli e affusola gli arti, riduce la cellulite e snellisce. La maggiore forza muscolare accelera il metabolismo. Anche se il suo principale obbiettivo non è il dimagrimento, sicuramente il miglioramento delle condizioni generali del corpo aiutano a stimolare la perdita di grasso.
UTILE PER LA RIABILITAZIONE NEUROMOTORIA E POST TRAUMATICA
Nel Pilates la qualità del movimento è più importante della quantità e della difficoltà degli esercizi e attraverso la consapevolezza e la gestione diretta della propria motricità, si possono riconoscere, ridurre o eliminare i comportamenti compensatori per sostituirli con comportamenti più funzionali. Gli esercizi eseguiti con il supporto dei macchinari diventano quindi “strumenti terapeutici” efficaci soprattutto grazie a un lavoro in assenza di sollecitazioni a carico delle articolazioni e della colonna vertebrale e integrabili nella cura di diverse patologie con compromissioni neuromotorie o nel recupero post infortunio.
Joseph Hubertus Pilates nacque nel 1880 in Germania. Da giovane soffriva di asma, rachitismo e febbre reumatica. Per combattere la salute precaria si dedicò al culturismo, ai tuffi, allo sci e ad altre tecniche di ginnastica e sviluppò una serie di esercizi. Nel 1912 si trasferì in Inghilterra dove divenne istruttore di autodifesa per la scuola di polizia locale, praticò il pugilato e lavorò anche come artista circense. Quando scoppiò la Prima Guerra Mondiale, fu internato per un anno nel Lancaster assieme ad altri connazionali. In questo periodo si allenò molto coinvolgendo anche i compagni di prigionia. Venne trasferito in seguito sull’Isola di Man dove fu confrontato con una tragica realtà: soldati menomati dalle ferite subite in battaglia, indeboliti dalle malattie e immobilizzati da tempo. Decise così di costruire una serie di macchinari che potessero aiutarli nella riabilitazione.
Nei primi anni Venti tornò in Germania, dove continuò a concepire attrezzature per la rieducazione, alcune delle quali sono tuttora in uso. Nel 1926 si trasferì a New York e una volta giunto nella City, con la giovane moglie incontrata durante la traversata, aprì uno studio nel quale accoglieva soprattutto ballerini che avevano subito delle lesioni dorsali e alle gambe per aiutarli nella riabilitazione. Fu lui stesso a dare il nome «metodo Pilates» alla sua teoria di allenamento, che si fondava sul Mat Work, ovvero una serie di esercizi eseguiti a corpo libero su di un materassino, e sul perfezionamento di attrezzi particolari (come ad esempio Reformer, Cadillac, Barrel). J.H.Pilates morì nel 1967, tre anni dopo una sua ex allieva aprì uno studio a Los Angeles e la vicinanza con Hollywood conferì alla tecnica una rinomanza internazionale.