Come le Nadi i Chakra sono strettamente legati all’energia vitale e agli ambiti sottili della realtà, proprio per questo la loro natura non può essere ben precisata. Concettualizzando, possiamo dire che i Chakra sono i punti di contatto attraverso i quali le dinamiche sottili ed energetiche della realtà interagiscono e si integrano con il nostro piano psichico e di conseguenza con il corpo fisico. Secondo André Van Lysebeth “ i Chakra sono dei centri energetici grazie ai quali il dinamismo psichico, energetico, “spirituale”, entra in contatto con gli elementi fisici. Attraverso i Chakra le energie sottili cambiano piano di manifestazione. Per meglio precisare il nostro pensiero facciamo un paragone con le stazioni radio. Il campo elettromagnetico delle onde radio vibra ad una frequenza determinata, ma non è percepibile dall’orecchio dell’uomo; per materializzarlo e sperimentarlo abbiamo bisogno di un intermediario: la stazione radio. Sebbene l’intera stazione sia in contatto con l’onda radio e ne sia inondata, l’antenna costituisce un punto privilegiato dove l’onda penetra nella stazione. Questo punto di contatto privilegiato sarebbe il Chakra della stazione radio! A partire da questo Chakra, le onde sono ricevute e vincolate lungo dei circuiti (Nadi), alla fine l’altoparlante manifesta l’onda trasformata e udibile con i nostri organi. Così l’onda è passata dal piano sottile al piano più grossolano dei suoni, sperimentabili con i sensi. Le cose non vanno diversamente nell’uomo……”. Le energie psichiche e le altre energie sottili sia in entrata che in uscita sarebbero allora le onde radio e i Chakra, i punti privilegiati dell’uomo dove queste diverse vibrazioni, formando un vortice (Chakra in sanscrito), verrebbero ricevute e trasformate per essere sperimentate su altro piano fisico- mentale, oppure trasmesse dall’uomo all’esterno e nell’universo. La letteratura antica Yogica parla di sette Chakra principali attivi nell’uomo. Essi sono situati lungo tutta la colonna vertebrale e ognuno è specializzato in forme diverse di energia nella loro ambivalente manifestazione sottile e psicologica-fisica. L’energia si deposita e si trasforma nei Chakra, la loro descrizione data dai testi tantrici comprende vari aspetti che creano un particolare interesse, anzitutto viene considerata una certa risonanza dei Chakra con i plessi e gangli del sistema nervoso, quindi con funzioni e varie attività dell’organismo umano. In secondo luogo, viene data, per i primi cinque Chakra, una loro corrispondenza con i cinque elementi essenziali (Tattva: terra, acqua, fuoco, aria, etere) costituenti la natura. Da ciò la possibilità di penetrazione trascendente e trasformazione – tramite il profondo lavoro di conoscenza empirica sui Chakra e sulle loro relazioni – dell’esperienza di determinati aspetti della natura, nonchè di quelli degli esseri viventi. Così i Chakra più bassi, corrispondenti ai Tattva (elementi essenziali della natura) condurrebbero alla conoscenza delle leggi e delle forze che agiscono negli aspetti elementari della materia. Ovviamente tutto questo presuppone l’acquisto di un potere di penetrazione dell’essenza di un elemento dentro di sè che porterebbe ad un dominio delle manifestazioni di quell’elemento nel mondo esterno, data l’unità sostanziale, ontologica, dei principi.
Il primo Chakra è Muladhara Chakra, situato alla base della colonna vertebrale tra l’ano e i genitali, avrebbe risonanza con il plesso sacrale e ganglio coccigeo del sistema nervoso. Muladhara risuona con l’energia primordiale, della Shakti tantrica, di Kundalini. Tale energia primordiale è la spinta di tutte le altre energie dell’uomo, sia sessuale, emozionale, mentale, psichica che spirituale. L’energia del primo chakra è collegata al potenziale più grezzo e illimitato dell’uomo e della natura, è la fonte della creatività pura e artistica e si manifesta con gli istinti, le pulsioni e le dinamiche umane basilari: l’esigenza di sopravvivenza, il bisogno di lottare, di possedere, di procreare, di evolversi. A questo Chakra è associato l’Elemento Terra e le zone basse del corpo, come le gambe, cosce, piedi e gli organi per le funzioni di evacuazione (Apana vayu), ano, intestino crasso, colon. Proprio per questo la libertà dell’energia del primo chakra è collegata alla capacità di radicamento posturale e psicologico. Disequilibri dell’energia del primo chakra caratterizzano segni psicologici, caratteriali e della personalità collegati ad una smodata materialità e aggressività o al contrario, incapacità di concretezza. L’energia di Muladhara chakra è collegata alla vibrazione del colore Rosso e al senso dell’olfatto, a livello fisiologico permette l’atto del sonno e delle funzioni escretorie intestinali ed è la forza per l’ascesi spirituale o ampliamento della coscienza.
Il secondo Chakra è Svadhisthana Chakra, situato lungo l’asse della spina dorsale all’altezza del pube, alla radice dei genitali, avrebbe risonanza con il plesso pelvico o ipogastrico del sistema nervoso. Svadhisthana è la sede del potenziale inconscio, della coscienza collettiva, delle remote memorie ancestrali; come il primo chakra sovrintende gli istinti più primitivi e più profondamente radicati dell’uomo. Più specificamente corrisponde agli impulsi sessuali e alle relazioni interpersonali primarie. L’energia del secondo chakra si manifesta nelle dimensioni psicologiche, caratteriali e della personalità come incostanza, nelle forze vissute come gelosia, vergogna, negligenza, paura, lussuria, desiderio sessuale, pigrizia e le emozioni collegate ad esse. Produce la sete a livello fisiologico e la forza della sete di affetto a livello emotivo. Sempre a livello organico è’ collegato al controllo degli organi genitali esterni ed interni, alle ghiandole sessuali (ovaie e testicoli), vescica, reni, pube, le funzioni genito-eiettive e di evacuazione (Apana vayu). Il lavoro sull’energia di questo Chakra ci fa elevare dalla natura animale. Proprio per questo un percorso di raffinazione ed approfondimento della nostra sessualità verso un piano più elevato e armonioso, come strumento di fusione e ascesa spirituale con l’altro sesso, coinvolge la trasformazione di tutte le energie degli altri chakra e una profonda evoluzione individuale. A questo Chakra è associato l’elemento Acqua, la frequenza vibratoria del colore Arancione e il senso del gusto.
Il terzo Chakra è Manipura Chakra, situato lungo l’asse della colonna vertebrale all’altezza del plesso solare e del plesso epigastrico del sistema nervoso.
Manipura è la sede dell’energia della relazione, del piano emozionale, dell’espansione, della socialità, del calore.
A questo livello facciamo l’esperienza dell’innamoramento, dell’interazione dell’energia dell’universo con l’energia individuale, del potere di influire e assimilare il mondo esterno, di trasformarlo e prenderne coscienza.
Il lavoro su questo Chakra espande tutti i processi vitali fisiologici e di relazione con l’esterno.
Il plesso solare è il centro di tutti i processi della digestione e assorbimento dei cibi, quindi del calore e del fuoco digestivo, il sacro Agni, il Dio Fuoco che ci spinge alla purificazione, bruciando le impurità in tutti i sensi ci eleva dalla mortalità all’immortalità.
L’elemento di Manipura appunto è l’elemento Fuoco, fuoco che alimenta tutte le emozioni, che alimenta la forza di interagire con il modo esterno ed interpersonale.
Ma anche il fuoco della nostra personalità e della nostra volontà, infatti attraverso l’energia del terzo chakra possiamo affermare la nostra personalità, autoaffermarci ed esercitare le nostre scelte.
Questo Chakra sovrintende le funzioni di digestione e assimilazione (Samana vayu) controllando l’intestino tenue, lo stomaco, il fegato, il pancreas, la milza.
E’ associato al senso della vista e la sua forza produce la fame fisiologica e governa il piano emozionale. La sua energia è riferita alla frequenza vibratoria del colore giallo.
La sua manifestazione psicologica e caratteriale si collega allo spirito gregario oppure all’avidità di potere, d’ascesa sociale, e a tutti gli impulsi di piacere, violenza, orgoglio, superbia.
A tale proposito si dice che la fame è selvaggia come l’ira; fame, ira e contrasto si legano a vicenda.
Il quarto Chakra è Anahata Chakra, è situato lungo l’asse della colonna vertebrale dove c’è lo sterno all’altezza del cuore, avrebbe risonanza con il plesso cardiaco.
Anahata è la sede del piano sentimentale, della comunicazione profonda, delle relazioni sottili e trascendenti, del “sentire” e dell’empatia!
Sul piano psicologico si manifesta nell’ambito della leggerezza, della gentilezza, della speranza, della trepidazione, dell’esigenza del diverso.
Viene legato all’autoespressione profonda e al senso del tatto, e infatti il tatto è essenzialmente l’esperienza della relazione intima, più approfondita, noi diciamo “essere in contatto” o “prendere contatto” in senso tattile o sottile, al di là della presenza fisica o della lontananza, in questi momenti abbiamo la manifestazione dell’energia del cuore.
Questo Chakra viene associato all’elemento Aria e alla frequenza vibratoria del colore verde.
A livello organico è collegato al controllo del muscolo cardiaco, dei polmoni, del sistema linfatico, alla capacità di assorbimento dell’energia vitale, del prana (Prana vayu).
La vera forza di questo chakra genera la Compassione, l’Amore!
Il quinto Chakra è Visuddha Chakra, situato lungo l’asse della colonna vertebrale all’altezza della gola dove la spina dorsale diventa midollo allungato, avrebbe risonanza con il plesso laringeo del sistema nervoso.
Visuddha è la sede della qualità dello “SPAZIO”, il quinto elemento, l’elemento Etere, quindi anche del Suono, ed è associato al senso dell’udito.
Le caratteristiche e le dinamiche degli altri elementi sono attività entro lo spazio, così la forza di questo Chakra è il ponte attraverso cui il potenziale psichico interagisce e influisce sui quattro elementi precedentemente citati.
In questo ambito l’energia si manifesta in potenziale della comunicazione, del pensiero espresso o realizzato all’esterno, nell’espressione di sé, nell’autoidentificazione, nel linguaggio.
A questo livello la creatività può assumere connotati e forma per manifestarsi nel mondo esterno, estrinsecandosi nelle modalità umane, della genialità e dell’arte, o a livelli assoluti della pura potenzialità illimitata, della primigenia forza creatrice, al di là di ogni concetto e del razionale.
Questo Chakra è legato alla respirazione, all’epidermide e a tutte le funzioni espressive (Udana vayu) e la sua energia corrisponde alla vibrazione del colore azzurro.
Tutte le forme di energia psicofisica che si possono realizzare in un’espressione vengono trasformate da Visuddha Chakra: la parola, l’atteggiamento del viso e della bocca, tutta la mimica corporea, la manifestazione di sentimenti ed emozioni prendono forma dalla forza dell’energia di questo chakra.
Il sesto Chakra è Ajna Chakra, è la sede di tutte le facoltà conoscitive e del cosiddetto sesto senso, è noto anche come terzo occhio o occhio di Shiva; avrebbe risonanza con il plesso cavernoso, con il cervelletto e il midollo spinale.
E’ situato tra le sopracciglia, dietro l’osso frontale nella zona dell’Ipofisi o ghiandola Pituitaria, con cui ha risonanza.
L’ipofisi, sovrintende tutto il sistema endocrino, è importantissima per la regolazione di fondamentali processi metabolici e fisiologici e soprattutto per la secrezione delle endorfine, “sostanza del benessere”.
L’Ajna Chakra governa il Manas, che è il suo elemento, cioè la mente individuale con tutte le sue facoltà, ma il suo potenziale trascende nell’integrazione contemporanea dell’attività cerebrale totale, ovvero non soltanto dell’attività della corteccia, sede dell’intelletto.
Attraverso la liberazione dell’energia di questo Chakra si fa esperienza delle vere e ignorate facoltà mentali, dell’”Intuizione”, dei potenziali supermantali latenti in ogni persona: telepatia, precognizione, chiaroveggenza, empatia intuitiva, psicometria, psicocinesi.
A questo livello, avendo l’energia del pensiero una forma (essendo il pensiero una materia, ma sottile come la luce) è possibile inviare, percepire e codificare l’energia del pensiero. In questo ambito l’elaborazione mentale tace, il flusso della razionalità è sostituito dagli attimi dell’”Intuizione”.
L’energia di Ajna Chakra è riferita alla frequenza vibrazionale del colore viola.
Il settimo Chakra è il Sahasrara Chakra, è situato alla sommità della testa, sopra la fontanula.
E’ la sede della frequenza più alta della vibrazione dell’energia negli esseri umani. Questa vibrazione è stata spesso raffigurata dagli artisti come un’aureola che circonda il capo di personaggi santi o estremamente evoluti. E’ in Sahasrara che ha luogo simbolicamente la mistica unione di Shakti e Shiva, tra l’anima individuale e l’assoluto, la Coscienza assoluta.
Nella filosofia Yogica e Tantrica, l’universo si manifesta con la separazione di queste due forze, che sono in sostanza Uno e la stessa. La coscienza è la forza assoluta, statica e imperturbabile, la Natura è la forza dinamica, impermanente, relativa. Quando l’energia della Potenza pura, Kundalini, la Shakti, sale attraverso tutti i Chakra inferiori verso Sahasrara e si unisce alla fonte da cui è venuta, allora materia ed energia si fondono nella pura Coscienza in uno stato inconcepibile assoluto, la meta dello Yoga.
Avendo raggiunto ciò, lo Yogi ottiene così la suprema Conoscenza e va oltre la nascita e la morte.
Alla luce di ciò, si potrebbe comprendere che tutti gli ambiti dei primi sei Chakra sono solo ostacoli obbligati e sfide posti lungo la Via che si percorre per raggiungere lo stato di Realizzazione. E’ l’apertura del famoso “Settimo Sigillo” biblico, dove tutte le tensioni e i conflitti sono dissolti e tutti i potenziali in natura utilizzati. (Centro del Loto, Roma)